Secondo alcune stime, entro il 2050 il pianeta ospiterà quasi nove miliardi di persone. Per affrontare il problema della possibile carenza di cibo per tutti, già da tempo si parla di farine alternative a quelle di grano e a carne coltivata. Eppure, mentre tutti siamo alla ricerca di soluzioni per sfamare tutti gli abitanti sulla Terra, oggi circa il 40% del cibo finisce nel bidoncino dell’umido.
La lotta allo spreco alimentare è una delle sfide più grandi che l’ONU ha aggiunto nell’Agenda 2030, ponendosi come obiettivo quello di dimezzare gli sprechi entro i prossimi sei anni. Anche noi, nel nostro piccolo, qualcosa possiamo farla. Per esempio, possiamo iniziare a compostare i rifiuti organici per dare nutrimento al suolo e raccogliere frutti migliori, per la nostra salute e per quella del pianeta.
Spreco alimentare: quanto cibo buttiamo ogni anno
Secondo un articolo pubblicato dal WWF, nel 2022 solo in Italia abbiamo buttato via in un anno circa 27 chili di cibo a persona. Tra gli alimenti che finiscono più spesso nella spazzatura domestica ci sono:
- frutta fresca (27%)
- patate, aglio e cipolle (17%)
- pane (16%)
- verdure (16%)
- insalata (15%).
I motivi per cui tutto questo cibo, ancora commestibile, viene eliminato sono per lo più la data di scadenza superata, il pessimo stato di conservazione dovuto all’incuria, oppure la semplice e futile “questione di gusto”. Nonostante ciò, molti di questi scarti potrebbero diventare una preziosa fonte di nutrimento per il suolo, e fornirci – tra l’altro – anche del prezioso fertilizzante naturale: parliamo dell’humus di lombrico.
Come e perché riutilizzare gli scarti alimentari con il vermicompost
Iniziare a praticare il vermicompostaggio domestico è il primo passo per abbracciare uno stile di vita più green e attento per davvero all’ambiente. Ora più che mai, essere sostenibili e prenderci cura del nostro pianeta è a dir poco necessario, e tutti possiamo con poco dare il nostro contributo.
I rifiuti organici, che per te non rappresentano più del buon cibo, in realtà possono essere assai graditi dal suolo, il quale non farà altro che ricavarne nutrienti essenziali per la sua salute. In tutto ciò, il vermicompostaggio è la pratica migliore e più interessante da prendere in considerazione, perché ti permette di trasformare gli scarti di cibo in ottimo fertilizzante grazie all’aiuto dei lombrichi.
Si tratta di un metodo ecologico e funzionale per non lasciare che gli scarti organici vengano trattati come rifiuti qualsiasi, quando invece potrebbero fare la differenza nella crescita di piante e colture. Per fare vermicompostaggio domestico non hai bisogno di chissà quali grandi attrezzature: oltre ai resti di cibo che butti via ogni giorno, avrai solo bisogno di lombrichi (Eisenia Fetida) che possano svolgere per te il lavoro di decomposizione e trasformazione dei materiali. Perché dovresti abbracciare questo concetto? Possiamo darti almeno 3 motivi validi.
1. Riduzione dei rifiuti alimentari
Praticare il vermicompostaggio significa inviare meno rifiuti nelle discariche. I rifiuti organici non sono innocui, a differenza di ciò che si può pensare: contribuiscono infatti a produrre gas serra nocivi per il pianeta, perché dalla loro decomposizione anaerobica viene generato, per esempio, il metano. Il metano, non a caso, è uno dei principali colpevoli del riscaldamento globale; per questo, riducendo la quantità di rifiuti in discarica e di conseguenza l’emissione di metano, possiamo diminuire in modo concreto il nostro impatto ambientale sul pianeta.
2. Produzione di fertilizzante naturale
Con il vermicompostaggio puoi sfruttare il lavoro dei vermi per creare l’humus di lombrico. Questo terriccio, dalle specifiche caratteristiche, è ricco di sostanze nutritive che migliorano non solo le proprietà del suolo, ma anche la crescita delle piante. Per di più, si presenta come un valido sostituto dei concimi chimici, che oltre a inquinare terra e acqua possono anche bruciare le radici delle colture.
3. Risparmio d’acqua
Sappiamo tutti quanto l’acqua sia essenziale per la vita, e quanto sia importante non sprecarla. Con il vermicompostaggio possiamo tutelare questa preziosa risorsa, evitando di irrigare frequentemente il suolo per far crescere le nostre piante e colture. L’aggiunta di humus di lombrico alla terra tra tutti i suoi benefici ha quello di migliorare la struttura generale del terreno, che sarà in grado di trattenere l’acqua. Questo ha sostanzialmente tre vantaggi:
- preservare le risorse idriche, diminuendo la frequenza di irrigazione
- ridurre l’energia impiegata per il pompaggio dell’acqua
- combattere il problema dell’erosione del suolo.
Come vedi, dietro a quelli che possono sembrarti a prima vista dei semplici rifiuti alimentari, c’è tutto un mondo. Un mondo che, se ben sfruttato, può davvero fare la differenza. Perché rimandare ancora? Inizia a praticare il vermicompostaggio domestico e dai sin da subito il tuo contributo.