Quando pensiamo al cambiamento climatico spesso e volentieri siamo soliti credere che questo sia un fenomeno che riguarda solo l’atmosfera. Connettiamo la crisi del clima con l’aumento delle temperature, le emissioni dannose di gas serra o i fenomeni metereologici estremi che ne sono la conseguenza.
Quello che invece non consideriamo è che il cambiamento climatico incide anche su un altro elemento essenziale per la vita sulla Terra: il suolo.
Il rapporto tra suolo e cambiamento climatico
Il suolo costituisce la più grande riserva organica di carbonio che ci sia sul pianeta. L’assorbimento del carbonio da parte del suolo non è fine a sé stessa, perché limita la dispersione di quest’ultimo nell’atmosfera. Il che è un gran bene per la salute della Terra.
Tuttavia, a causa della perdita di materia organica e di biodiversità, questa preziosa risorsa attualmente non si trova proprio in ottimo stato. Pare che il 33% di tutti i suoli mondiali sia degradata, e che ogni anno a sparire siano ben 75 miliardi di tonnellate di suolo fertile.
Tutto questo si traduce in maggiore erosione, desertificazione e scarsa produttività dei terreni.
I fattori principali che determinano il declino della materia organica sono diversi, tra cui:
- la conversione di superfici erbose, foreste e vegetazione naturale in terreni arabili;
- l’aratura eccessiva;
- l’uso di fertilizzanti chimici.
Tutti aspetti negativi che possiamo combattere ed eliminare adottando uno stile di vita e delle pratiche agricole più sostenibili.
Come prenderci cura del suolo con l’aiuto dei lombrichi
Il suolo è una risorsa limitata e non rinnovabile: ti basti pensare che per averne un centimetro fertile sono necessari dai 100 ai 1000 anni. Per questo è estremamente fondamentale prendercene cura come meglio possiamo. In questo possono esserci di grande aiuto i lombrichi, alleati imprescindibili per l’agricoltura sostenibile.
Sappiamo già che questi preziosissimi vermi rendono fertile il suolo e favoriscono l’aereazione dei terreni, i quali – aumentando la loro porosità – diventano più idonei alle coltivazioni, appetibili per la macrofauna e la microflora, e habitat perfetti per la crescita delle radici delle piante.
Con il loro incessante lavoro di aratori, i lombrichi possono fare davvero molto per il bene del pianeta, e per questo dovremmo sempre promuovere e tutelare la loro presenza nei nostri terreni.
I lombrichi e il sequestro di carbonio
Sebbene alcuni studi di oltre un decennio fa abbiano sostenuto il contrario, oggi grazie a delle recenti ricerche sappiamo che i lombrichi, nutrendosi di microorganismi, sono in grado di limitare la quantità di emissioni di CO2 causate dai processi di trasformazione, e di immagazzinarla nel terreno.
Il processo è semplice. In altre parole, i lombrichi favoriscono la decomposizione della materia organica, trasformandola in humus. Quest’azione aumenta la presenza di carbonio organico nel suolo, contribuendo invece al sequestro del carbonio atmosferico e riducendo la quantità di Co2 nell’atmosfera.
L’impatto della siccità sull’azione dei lombrichi
Affinché i lombrichi possano catturare grandi quantità di carbonio è necessaria la presenza di umidità, fondamentale anche e soprattutto per la loro sopravvivenza. Uno studio recente ha dimostrato che la siccità danneggia gravemente i lombrichi e il suolo dove vivono. Nei terreni aridi, infatti, la quantità di materiale organico è decisamente inferiore rispetto alle aree umide.
E parlando di cambiamenti climatici, questo risultato è significativo. Frank Hagedorn, responsabile dello studio e del gruppo Biogeochimica del WSL, ha spiegato che «L’eccessiva siccità dei sottoboschi ostacola l’attività e la quantità degli esseri viventi del suolo, e a lungo termine le foreste potranno assorbire meno carbonio».
Cosa possiamo fare noi: la via della lombricoltura è una delle risposte
La lombricoltura può svolgere un ruolo significativo nella salvaguardia del suolo e del pianeta in generale, e può farlo in diversi modi. Vediamone alcuni.
- Aumenta la fertilità del suolo. Il vermicompost prodotto dai lombrichi è un fertilizzante naturale ricco di sostanze nutritive essenziali per le piante. Nel produrlo, i lombrichi migliorano la struttura del suolo attraverso le loro attività di scavo e di decomposizione della materia organica. Il loro lavoro favorisce anche la ritenzione dell’acqua, riduce l’erosione e aumenta la capacità del terreno di garantire la crescita sana delle piante.
- Riduce i rifiuti organici. La lombricoltura è un modo efficace e semplice per smaltire i rifiuti organici quali scarti alimentari, foglie morte ed erba tagliata. Trasformando questi resti in vermicompost possiamo ridurre la quantità di rifiuti destinata a finire nelle discariche, contribuendo così a mitigare l’inquinamento che ne deriva.
- Promuove la biodiversità del suolo. I lombrichi sono importanti componenti degli ecosistemi del suolo e ne favoriscono la biodiversità. Praticare la lombricoltura significa quindi anche contribuire a fornire cibo per altri organismi, portando avanti la catena alimentare necessaria per la vita.
Per eliminare il problema dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento di certo non basterà solo darsi alla lombricoltura, ma sicuramente questo può essere un primo piccolo passo per abbracciare un modo di vivere e di rapportarsi con la natura più sostenibile.
Se anche tu vuoi iniziare questo percorso dai un’occhiata al nostro shop e acquista i lombrichi più adatti al tuo progetto. Non per forza devi avviare un allevamento di lombrichi vero e proprio: oltre ai lombrichi da reddito, puoi anche optare per la lombricoltura domestica, un’attività semplice e gestibile proprio da chiunque.
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